Limbo

Mostra colletiva di Dalila Boualoua, Marco Curiale, Francesca Fiordelmondo e Annamaria Nicolussi Principe

A cura di Carina Leal

23 febbraio – 18 marzo 2023


Opening: 23 febbraio 2023, ore 17.00 - 21.00

Nell’ambito di Novissimi+, la prima edizione del bando TO.BE dedicato alla crescita professionale di artisti emergenti, provenienti da un percorso di formazione presso l’Accademia Albertina di Torino, l’Associazione Ghёddo e Febo e Dafne presentano il progetto Limbo, mostra collettiva di Dalila Boualoua, Marco Curiale, Francesca Fiordelmondo e Annamaria Nicolussi Principe.

La proposta espositiva, curata da Carina Leal in collaborazione con Associazione Ghёddo, si inserisce nell’ambito di un programma più ampio di mostre a cura  nell’Associazione Ghёddo, che prevede la collaborazione tra artisti e spazi d’arte contemporanea del territorio torinese.

L’intero progetto è realizzato con il supporto e il patrocinio dell’Accademia Albertina di Torino e della Città di Torino e con il sostegno della Fondazione Venesio.

Nella collettiva curata da Carina Leal il limbo viene interpretato come spazio emotivo.

Luogo metaforico in cui i nostri corpi perdono consistenza, atto immaginativo dove le nostre sensazioni prendono vita. Il limbo diventa lo spazio etereo in cui è concesso perdersi e riorganizzarsi nel mutevole flusso dell’esistenza

Le opere dei quattro artisti ospitati nello spazio di Febo e Dafne raccontano intime storie di sospensione e attesa. Attraverso media e ricerche differenti il Limbo è interpretato ora come ostacolo, ora come stimolo per superare i nostri limiti. 

Nella mostra Limbo le opere di Curiale, le installazioni di Fiordelmondo, le incisioni di Boualoua e le fotografie di Nicolussi rappresentano diversi stadi di reclusione, oblio, transizione ed incertezza, guidandoci attraverso l’ampio spettro delle emozioni.

Limbo:

1: un periodo incerto di attesa di una decisione o risoluzione; uno stato o condizione intermedia:

Le opere sono una rappresentazione della vita quotidiana che può essere tanto bella, quanto dolorosa. È una combinazione di brevi momenti che attraversiamo tutti e a volte continuiamo a dimenticare quanto sia incerta ed effimera la vita. Questa mostra è la rappresentazione della vita. Ogni giorno, ognuno attraversa diverse situazioni, momenti, azioni che ripresentano i propri diversi pensieri, le varie idee all'interno del loro piccolo mondo ma che interagiscono tra loro. Tuttavia, si tende a dimenticare che questo mondo non dura per sempre, che siamo tutti in un limbo tra la vita e la morte, anche se non ci pensiamo. Questi lavori rappresentano i diversi momenti, pensieri e azioni, come una passeggiata intorno alle emozioni e alle situazioni che sono parte di ognuno. Le opere cercano di illustrare diversi pensieri e azioni, che ci trasportano a vivere il momento presente, approfittando di tutti i piccoli momenti, che non persisteranno per sempre. È un ricordo per vivere ogni giorno, profittando il momento presente.

a: un luogo o uno stato di contenzione o reclusione

Con le fotografie di Annamaria Nicolussi, possiamo vedere la semplicità di diversi fiori, e allo stesso tempo ci guarda la complessità che l’immagine rappresenta. I dettagli di un fiore sbocciato possono trasmetterci una certa vulnerabilità e fragilità che accompagnano una sensazione carnale. Ci sono varie sensazioni che la natura sa trasmettere, ma anche l'effimero e l'idea certa che un singolo fiore abbia un periodo di vita molto breve, un breve momento di bellezza. Se non ne prendiamo cura, finisce e non torna mai più.

b: un luogo o stato di abbandono o oblio

Con le opere di Marco Curiale ricordiamo le conseguenze di alcune nostre azioni. Azioni umane che sono influenziate dalla tecnologia, e come siamo dipendenti da piccoli oggetti che hanno tutte le informazioni sulle persone. Tante volte ci dimentichiamo della vita fuori da quegli schermi. Questo è un ricordo della vita passata senza questa tecnologia, che tanto aiuta, ma può prendere e limitare. Queste installazioni ci portano a immaginare, a pensare alle azioni, alle emozioni che possono toccare ognuno di noi senza abbandonare la vita reale.

c: un luogo o stato intermedio o di transizione

Le installazioni di Francesca Fiordelmondo sono una metafora di ciò che accade a tutti dopo una rottura, una separazione, un repentino cambiamento di vita. Diversi momenti della vita possono influenzarci in modo diverso, ci faranno crescere, ci cambieranno. Tutti questi diversi momenti fanno parte di noi, fanno parte di ciò che siamo. Come le tazzine rotte cercano un'altra metà per essere complete, tutti noi cerchiamo quella metà perfetta, che magari non esiste. Con i disegni che rappresentano diversi pensieri, possiamo osservare in modo figurato, alcune delle idee che tutti noi abbiamo durante la nostra vita e che ci portano a cambiare.

d: uno stato di incertezza

Queste incisioni di Dalila Boualoua, con la singolare rappresentazione di piccoli dettagli, che possono suggerire un paesaggio, una pianta, un luogo o un ricordo. C'è un'incertezza su ciò che rappresentano, c'è uno spazio per l'immaginazione, uno spazio per diverse interpretazioni. Così è come la vita. Tutti ne traiamo le nostre interpretazioni, anche se non c'è una spiegazione certa o incerta.

Siamo tutti nello stesso Limbo, cercando di capirlo insieme.

Carina Leal

BIO 

Dalila Boualoua (Borgomaero,1997) nel 2016 si è diplomata presso il Liceo Artistico Felice Casorati di Romagnano Sesia e attualmente sta frequentando il corso di Grafica d'Arte all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Il suo operare artistico è frutto di un totale abbandono al caso. Le sue opere, infatti ,non vengono progettate né pensate a priori , ma si creano durante il Processo esecutivo. Il fine è quello di far emergere la parte più inconscia e misteriosa dell'io , portando così il soggetto a una maggiore comprensione di sé e del mondo. Nel realizzare le opere vengono utilizzati numerosi materiali di scarto organici e non, segni diretti ed indiretti,la matrice subisce numerose modifiche, cancellazioni, tagli.

Marco Curiale (Torino, 1998) studia e lavora a Torino. Nel 2020 si laurea in Scultura presso l’Accademia Albertina Di Belle Arti. La sua ricerca artistica è legata agli opposti e alle somiglianze. Attraverso vari media, per lo più installativi, cerca di creare cortocircuiti che mettano in luce dinamiche estremizzanti e in continua evoluzione, come quelle tra la generazione alla quale appartiene e la cultura visiva online. I miliardi di input visivi — alla base di sottoculture pop o fenomeni poco conosciuti — che riceviamo tutti i giorni, sono difatti parte integrante del suo interesse artistico e diventano, una volta filtrati dalla sua memoria, materiale primario per innescare processi ibridi e narrative altre, figlie di quella complessa mitologia collettiva sulla quale si basa il web.

Francesca Fiordelmondo (Osimo, 1995), vive e lavora a Torino. Dal 2015 studia performance e scultura contemporanea presso l’ABMC, in seguito all’ENSA Bourges e conclude il percorso di studi all'accademia Albertina di Torino nel 2021. Ama sperimentare con materiali e tecniche di ogni tipo; il suo lavoro è attualmente orientato sulla ricerca di temi come l’impalpabilità, la memoria, condizioni di fragilità, partendo da tracce intime ma sempre con riferimenti ad un universale di significati che possano esprimersi dall'interiorità verso l'esterno. Una parte della sua ricerca si basa sul lavoro text based, con riflessioni sull’esistenza quotidiana tramite giochi di parole e metafore.

Annamaria Nicolussi Principe (Trento, 1997) vive, lavora e studia tra Trento e Torino. Nel 2019 si è diplomata in Pittura all’Accademia di Belle arti di Urbino. Dal 2021 è iscritta alla Scuola di Decorazione dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. La sua produzione comprende disegni, dipinti, fotografie e di recente anche alcune installazioni scultoree. Con il disegno e la pittura esplora le dinamiche delle relazioni all’interno del nido come casa, facendo rifermento al suo immaginario e alle creature che lo abitano. Attraverso il mezzo fotografico analizza il corpo e la percezione di sè, espressi attraverso la metafora del fiore. Ciò che accomuna tutti i suoi lavori è un duplice movimento di ritrosia e svelamento. Da un lato il fiore come carnalità mostrata con pudore, dall’altro il disegno come astrazione che nasconde di- namiche relazionali reali.

Durante l’opening sarà possibile degustare un drink proposto da “Sciarada – Bistrò e

Miscelati” e ispirato alla mostra.

Giornale


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