In occasione della manifestazione dedicata alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, il Cortile delle arti, di cui Febo e Dafne fa parte, apre gli studi e gli atelier degli artisti anch'essi ubicati in Via Vanchiglia 16 (interno cortile).

Lo studio di Mery Rigo presenta l’esposizione “Dojo”, opere pittoriche ispirate al karate e dedicate ai fondatori dello Shotokan. La mostra unisce arte e disciplina marziale per sensibilizzare sul tema della difesa personale e del ruolo delle donne in questo ambito.

Paola Gandini propone “Glass women” - corpi femminili impressi nel vetro che danno voce ad anime silenziate e dimenticate dal mondo;  attraverso lenti  trasparenti, colorate e modellate, le "anime liberate"  rinascono a nuova vita, svelando arcani e misteriosi universi." Muad’Dib partecipa con opere d'infanzia e antiche tecniche di stampa.

Francesco Di Lernia con la sua mostra “Veneri e conversazioni sulla separazione e divisione dei generi” espone lavori pittorici degli anni ’90 e del 2016 invitando attraverso l’esposizione delle opere ad una riflessione.

Le fotografie di Claudio Cravero con “History of Violence” è una denuncia radicale e poetica contro la violenza sulle donne, che ogni giorno si consuma nei luoghi più consueti, tra le mura domestiche, nel silenzio assordante della normalità. Ospita la fotografa Marta Scavone.

L’artista Julien Cachki presenta la mostra “Frammenti di opere”, un’esposizione che introduce una nuova serie di lavori dove il pubblico sarà invitato a partecipare alla performance, trasformando lo spazio espositivo in un’esperienza viva e condivisa. Ospita la fotografa Marta Scavone.

Massimo Greco apre lo studio e svela in anteprima alcune opere tratte da un ciclo in corso di elaborazione, dedicate al tema contemporaneo più cogente: la Palestina.

Adelma Mapelli la “castellana” del cortile rappresenta con i suoi acquerelli la donna in ogni sua forma. Figure femminili che celebrano bellezza, dolcezza e armonia, da ammirare con rispetto. Ospita il pittore Giacomo Sampieri.   

Laura Lussiana e Lunés, il collettivo di cui fa parte, affrontano il tema della violenza sulle donne riscattandolo dalla retorica tradizionale attraverso la tecnica del “ImpressOnismo”, cifra stilistica del collettivo.

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