AUTO in Arte

Mostra colletiva

Salone dell'Auto di Torino,

Dal 8 giugno al 30 giugno 2016


Inaugurazione giovedì 3 febbraio dalle 15 alle 20

In concomitanza con il Salone dell'Auto di Torino, Febo & Dafne presenta una mostra di modelli, sculture, litografie e lavori fotografici che, seppure con declinazioni formali e poetiche assai diverse, si relazionano all'automobile e al binomio Uomo-macchina.

Di Arman è Accumulation Ferrari (1999), uno dei modelli proposti per il monumento alla Ferrari, eseguito da Arman a Imola nel 1999. A muovere dalle Ferrari rosse e gialle cristallizzate nel blocco in resina trasparente di quest'opera, l'immaginazione "corre" al mondo della Formula 1, verso la pista di Montecarlo con i colori di Ugo Nespolo. Più tenui i toni del Modello in terracotta che restituiscono le forme di una Fiat Panda a firma Saverio Todaro, idealmente in dialogo con l'Airbag di Torino e Gioco di Monza di Zamfira Facas. Diego Dutto presenta il suo KR900, cuore-serbatoio di resina dipinta con vernici metallizzate, e "arterie" che sono tubi d'acciaio. A questa scultura cui fanno da contrappunto i Segnali di Opiemme, che "incrociano" poesia e arti visive. Vi è poi il Wedding Crash (2006) dei Fratelli Calgaro, una provocazione dal forte impatto visivo che risulta ancor più esilarante nella sua crudele ironia se contrapposto all'Airbag d'amore di Zamfira Facas. Forse da tutto questo fugge la ragazza che, nelle due Fotopitture Luisa Raffaelli, lascia dietro di sé macchine "dormienti" coperte di teli dai riflessi argentei in un'atmosfera onirica.

In questa mostra curiosa, non priva di rimandi ludici, l'osservatore si ritrova come in viaggio su "un'auto alimentata ad arte" verso un mondo in cui realtà e immaginazione s'intrecciano in un insolito gioco di forme, parole e immagini.

ARMAN

Armand Pierre Fernandez, noto come "Arman" (Nizza, 1928 - New York, 2005), si formò all'École des Arts Décoratifs di Nizza, dove incontrò Yves Klein, e poi all'École du Louvre. Pittore e scultore, fu membro del Nouveau Realisme. Il modello presentato in questa mostra, Accumulation Ferrari risale al cosiddetto periodo della "accumulazione", in cui l'artista realizzava una sorta di "moltiplicazione" di un oggetto singolo, in questo caso la Ferrari, per un’appropriazione diretta della realtà, superandone la rappresentazione mimetica, attraverso un "riciclaggio" ideale e poetico dell'oggetto stesso. Personalità di spicco del secondo Novecento, Arman è presente nelle principali collezioni museali d'Europa e delle Americhe.

UGO NESPOLO

Nato a Mosso (BI), Ugo Nespolo si forma all'Accademia Albertina di Torino. Negli anni Sessanta si trasferisce a New York, dove subisce il fascino Pop Art per poi avvicinarsi a registri d'impronta contettuale e poverista. Tuttavia, non dimentica gli insegnamenti delle avanguardie europee, in particolare il Futurismo. Da Fortunato Depero trae il concetto di un’arte ludica e con Mario Schifano fonda il Cinema degli artisti. Diverse retrospettive dell'opera di Nespolo sono state allestite nei principali musei d'arte contemporanea statunitensi ed europei.

DIEGO DUTTO

Artista e architetto torinese, Diego Dutto coniuga la passione per l'antiquariato e il modernariato, tramandatasi di generazione in generazione nella sua famiglia, al suo fare artistico. Il suo estro creativo è orientato alla realizzazione di sculture, installazioni e opere d'arte applicata dal forte carattere sperimentale, che si estrinseca nell'uso di materiali innovativi oltre che nell'originalità formale e stilistica. Dal 2007 ha esposto in diverse sedi pubbliche e private.

FRATELLI CALGARO

Con questo pseudonimo, dal 2003, firma il suo lavoro artistico Giuseppe Calgaro, artista fotografo che interagisce con il mondo della moda, dello spettacolo e della pubblicità. I suoi lavori di fotografia e video e esprimono una ricerca artistica tesa a creare, attraverso il medium fotografico, ossimori visivi di straordinario impatto emozionale in quanto frutto di un ricercato equilibrio tra finzione e simulazione entro costruzioni sceniche dal particolare taglio prospettico. In questi set persone e cose danno vita paradossi chiaramente provocatori.

SAVERIO TODARO

Nato a Berna (Svizzera) Saverio Todaro si è formato all'Accademia Albertina di Torino, dove vive e lavora.

Artista poliedrico, impiega materiali diversi per le sue sculture e installazioni, prevalentemente di matrice concttuale. Del 2008 è il suo Enfant prodige, presepe in gesso, legno e acciaio allestito nella cappella della casa natale di Sant'Andrea Avellino a Castronuovo, Potenza. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all'estero.

LUISA RAFFAELLI

Artista e architetta formatasi a Torino, Luisa Raffaelli esprime la sua creatività giocando con la luce, lo spazio e la forma mentre con il suo fare coniuga fotografia, elaborazione digitale dell’immagine e del suono, pittura, scultura e installazione d’arte. Alcuni suoi lavori fotografici sono stati scelti per la copertina di libri pubblicati da Einaudi. Le sue “strutture” organiche e germinanti, così come le sue “fughe” di Alberi infiniti, Città nido, figure femminili sensuali quanto eteree, Libri bosco, Libri liquidi e Flying Books, prendono vita in una dimensione rarefatta, sospesa fra il reale e l’ideale, in cui hanno senso gli ossimori creati dall’artista crea. Di particolare rilievo nel suo percorso artistico costellato di esposizioni in sedi prestigiose, sono le opere Riverrun e Song to the Siren (2008), realizzata in collaborazione con il regista Walter Malosti alla Fondazione Merz nell’ambito della rassegna “Meteorite in Giardino”.

ZAMFIRA FACAS

Nata e formatasi a Bucarest, Zamfira Facas si divide fra la sua città d’origine e la sua città d’adozione, Torino. Nel 2005, esordisce alla Galleria Dieffe in una mostra facente parte della trilogia “D’amore, di morte e altre incertezze” a cura di Olga Gambari. I lavori di Zamfira Facas sono la materializzazione di strutture di pensiero in cui trame di simboli s’intrecciano in un ordito denso di significati. Creando elaborate composizioni in cui ogni elemento presente è fondamentale ai fini narrativi, questa artista enigmatica spazia dalla matematica alla filosofia, alla chimica e alla fisica senza dimenticare la storia, il mito e l’esoterismo nel suo reinterpretare tecniche e materiali antichi, prevalentemente tessili.

OPIEMME

Opiemme esplora i confini tra poesia e immagine, dove la parola è libera di trasformarsi in segno grafico arricchendosi di nuovi significati.

Attraverso interventi site-specific che uniscono le tecniche della street art con la progettualità dell’arte pubblica l’artista crea opere che sono al tempo stesso immagini da leggere e parole da guardare. Fra i suoi lavori più significativi ricordiamo il percorso simbolico di poesia di strada creato nel 2013 con il progetto Un viaggio di pittura e poesia. L’anno seguente ha ricevuto il Premio “Prima Pagina” ad Arte Fiera e il Premio “Talent Scout La Molisana” alla Fiera Setup.

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