Corpi in transito

Fabio Cipolla e Sofia Fresia

A cura di Carina Leal

Dal 19 settembre al 25 ottobre 2025


Ouverture TAG giovedì 18 settembre dalle 17 alle 23

Dopo la pausa estiva e per questa edizione di Ouverture TAG, la Galleria Febo e Dafne è lieta di presentare la mostra Corpi in transito, una bipersonale di Fabio Cipolla e Sofia Fresia, a cura di Carina Leal. Corpi in transito nasce dall’incontro tra due pratiche artistiche - pittura e scultura - dove entrambe riflettono sul rapporto tra corpo e spazio, attraverso l’elemento chiave in comune - le piscine vuote. Questo rapporto si costruisce attorno a una comune tensione: quella tra solitudine e condivisione, tra l’individuo e la collettività, tra il nuoto e lo skateboard.  

Le opere di Sofia Fresia in questa nuova miniserie nascono con l’intento di riflettere su alcune dinamiche che caratterizzano i rapporti interpersonali ai giorni nostri. Utilizzando una figurazione semplice, ai limiti del geometrico, dove raffigurano figure umane isolate, immerse in spazi sospesi, spesso di fronte a piscine svuotate, metafore di una mancanza, di un vuoto relazionale. Questi dipinti presentano scenari immaginari in cui titolo, contesto e personaggi contribuiscono a delineare alcune caratteristiche o situazioni che hanno a che fare con le difficoltà delle relazioni umane all’interno della società delle immagini e del consumo. Per un nuotatore la piscina vuota è inutile, mentre al contrario è perfetta per lo skater; in una società così variegata, tantissime cose e situazioni possono avere questa doppia valenza, e sta a noi riconoscerle.

Per questa mostra, Fabio Cipolla ha indagato proprio sulle piscine, dove il vuoto si trasforma in spazio da riempire con gesto, materia, relazione. Negli anni ’50, in California, a causa di un lungo periodo di siccità, molte piscine vennero svuotate. Alcuni surfisti iniziarono a mettere le ruote alle loro tavole, passando dall'acqua al cemento. Questo gesto di occupazione creativa dello spazio è al centro del suo lavoro: uno sguardo attento e non passivo, che si oppone al flusso frenetico della città e sceglie la sosta, il gesto, l’interazione. Le sculture in mostra si inseriscono in questa riflessione, attivando lo spazio pubblico e restituendo centralità al corpo, alla sua impronta, alla sua capacità di lasciare traccia. Attraverso forma e materia, cerca di creare oggetti che non siano solo da osservare, ma da abitare: superfici che si fanno piani d’incontro, gradini, tavoli, sedute, oppure supporti per l’intervento pittorico e collettivo.

Questa mostra è un invito a leggere il gesto come forma di resistenza, il corpo come misura, e lo spazio come possibilità condivisa.

EN

After the summer break and for this edition of Ouverture TAG, the Febo e Dafne Gallery is pleased to present the exhibition Corpi in transito (Bodies in transit), a two-person show by Fabio Cipolla and Sofia Fresia, curated by Carina Leal. Corpi in transito stems from the encounter between two artistic practices - painting and sculpture - both of which reflect on the relationship between body and space through a key element they have in common: empty swimming pools. This relationship is built around a common tension: that between solitude and sharing, between the individual and the community, between swimming and skateboarding.  

Sofia Fresia's works in this new mini-series were created with the intention of reflecting on some of the dynamics that characterise interpersonal relationships today. Using simple, almost geometric figuration, they depict isolated human figures immersed in suspended spaces, often in front of empty swimming pools, metaphors for a lack, a relational void. These paintings present imaginary scenarios in which the title, context and characters contribute to outlining certain characteristics or situations that have to do with the difficulties of human relationships within the society of images and consumption. For a swimmer, an empty swimming pool is useless, while for a skater it is perfect; in such a diverse society, many things and situations can have this dual meaning, and it is up to us to recognise them.

For this exhibition, Fabio Cipolla has focused his attention on swimming pools, where emptiness is transformed into space to be filled with gesture, material and relationships. In the 1950s, in California, due to a long period of drought, many swimming pools were emptied. Some surfers began to put wheels on their boards, moving from water to concrete. This gesture of creative occupation of space is at the heart of his work: an attentive and non-passive gaze that opposes the frenetic flow of the city and chooses pause, gesture and interaction. The sculptures on display are part of this reflection, activating public space and restoring centrality to the body, its imprint and its ability to leave a trace. Through form and material, he seeks to create objects that are not only to be observed but also to be inhabited: surfaces that become meeting places, steps, tables, seats, or supports for pictorial and collective intervention.

This exhibition is an invitation to read gesture as a form of resistance, the body as a measure, and space as a shared possibility.

BIOGRAFIE

Fabio Cipolla (classe 1998) è un artista visivo con formazione in Scultura, diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara (Triennio) e successivamente laureato al Biennio specialistico di Scultura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. La sua ricerca si sviluppa intorno al desiderio di creare connessioni tra persone, territori e linguaggi artistici differenti, immaginando l’arte come spazio di incontro, dialogo e trasformazione. Al centro della sua pratica vi è la dimensione relazionale della scultura, pensata come forma aperta, partecipata e inclusiva, capace di evolvere anche al di fuori del controllo diretto dell’artista. L’opera, così intesa, diventa processo vivo, in continuo divenire, in sintonia con la natura ciclica della materia. Per Fabio, la materia è mezzo di espressione, ma anche di ascolto e immedesimazione. È attraverso di essa che si instaura un rapporto empatico tra corpo, oggetti e spazio abitato. Il corpo stesso viene inteso come strumento sensibile, capace di percepire e tessere relazioni con ciò che lo circonda.

Sofia Fresia, (Genova, 1992) vive e lavora tra l’alta Val Bormida e Torino, dove ha frequentato l’Accademia Albertina di Belle Arti. Nel 2019 ha svolto un periodo di mobilità Erasmus+ presso L’École Supérieure d’Art di Grenoble, e nel 2021 ha presentato il progetto di tesi specialistica “Surrealtà. Il presente inaspettato”, focalizzato sui cambiamenti sociali derivati dalla pandemia di Covid-19. Negli ultimi anni ha preso parte a diverse residenze (tra cui VIR Viafarini-in-residence, NAHR, Casa Walser, Paratissima), premi d’arte (tra cui Arte Laguna, Combat, Candiani, Nocivelli) e collaborato con realtà aziendali e museali.

Avanti
Avanti

Manifesta Finzione